La dimensione del trauma

Presentazione del libro “L’amore è una lama sottile”
20/07/2015
Presentazione del libro
20/07/2015

La dimensione del trauma . Cosa accade a chi vive una simile
tragedia ?Quali conseguenze provoca nella vita delle persone ?

Questa mattina su Lady   Radio abbiamo sospeso la tradizionale chiacchierata sui problemi di coppia , per occuparci invece dei risvolti psicologici del disastro del Giglio .

Il naufregio della Costa Concordia ha il valore di un trauma collettivo , di una catastrofe alla quale , grazie agli interventi mediatici , abbiamo assistito tutti . Negli spettatori il disastro rispolvera l’ansia da catastrofe che sta acquattata in ognuno di noi e può essere attivata da qualsiasi evento luttuoso o tragico : sottolinea il senso di precarietà della vita e l’ansia di conoscenza dell’ignoto .

Per coloro che l’hanno direttamente vissuta la tragedia del Giglio diventerà tessuto della loro stessa vita . Impossibile cancellare , impossibile dimenticare , impossibile che una tale circostanza non influenzi tutto il corso della vita successiva .Tutte le istanze terrorizzanti del nostro inconscio erano presenti : l’acqua , il buio , il freddo , l’ignoto , la precarietà , i corridoi bui e deserti , il labirinto  attraverso il quale cercare l’uscita , il demone che nel buio forse ci raggiungerà .

Il trauma diventa la nostra stessa vita ed è importante riuscire a non farsene fagocitare , è importante accettare che sia parte della vita , ma non LA vita .

La vita è anche tutte le persone che si sono salvate , è la solidarietà bellissima che si è creata tra gruppi di persone unite dallo stesso dramma , vissuto o visto .

I bambini e gli adolescenti presenti sulla nave saranno presumibilmente i più colpiti dalla paura , che presenterà il suo strascico nei mesi a venire : è difficile , quando sei nel momento di espansione  della crescita pensare che “la vita sia una fregatura”  , come dicono spesso certe persone anziane , anche se forse l’unica fregatura è che ad un certo punto sfugge . Un po’ come nella nota canzone di Guccini : “…Quando si è giovani è strano poter pensare che la nostra sorte venga e ci prenda per mano ….”

Aiutare tutte queste persone si può e si deve , ma credo che ognuna di loro dovrà farlo per proprio conto , perchè l’ansia da catastrofe impatterà diversamente con ciascuna realtà personale e si fonderà con la vita di ognuno , creando mille scenari e mille disturbi diversi .

Il truma andrà ” elaborato ” , come si dice in gergo , con un termine che mi piace poco perchè sa di finto e sembra essere lontano dalla persona che lo vive . In realtà elaborare significa rivivere , buttando fuori tutte le paure , tutte le sensazioni , tutte le parole che in quell’occasione non sono uscite , non sono state espresse  .

Quando avevo nove anni sono stata protagonista , con la mia famiglia , di un pauroso incidente stradale , di cui ricordo ogni minimo particolare , come se lo avessi vissuto ieri .All’inizio della mia analisi personale , preparandomi ad essere una professionista che avrebbe dovuto accogliere le ansie altrui , ho raccontato quall’episodio sciogliendomi in un pianto dirotto che stupì me per prima , anzi me sola . Erano passati venticinque anni , eppure dentro la mia anima era tutto uguale . Benedico quel giorno , quella “rielaborazione” , che mi ha permesso di sanare una vecchia ferita . Ho una cicatrice , adesso , ma nessun dolore .

Questo è quanto dovranno fare i protagonisti della Concordia , e questo quello che auguro a tutti loro .

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