È notizia di questi giorni la ipotetica rottura del rapporto tra Al Bano e la Lecciso a causa della ex moglie di lui, Romina Power, fotografata con una torta in mano sulla quale era scritto “I love you”.
La notizia mi ha fatto pensare alle enormi difficoltà che hanno le coppie che cercano di far funzionare la famiglia allargata. Possibile ma difficilissimo far combaciare le frequentazioni dei figli, gli stili educativi, la divisione del tempo che premi allo stesso modo figli e figliastri.
La storia individuale precedente porta in modo naturale a ripetere rituali già conosciuti e spesso entrambi i partner hanno la presunzione di considerare giusto il proprio operato a scapito di quello dell’altro. La domanda implicita è chiara: mi sono già adattato nel primo matrimonio, perché dovrei farlo di nuovo? E nella risposta c’è anche la convinzione che i nuovi rapporti debbano essere per forza più felici, più facili e più elastici dei primi. Ahimè non è così, anzi, è vero il contrario.
Nel primo matrimonio la forza dell’entusiasmo, della fiducia nei sentimenti e le false speranze (leggi illusioni) che l’altro sia o possa diventare esattamente ciò che vorremmo, sono leve importanti per sostenere il rapporto.
Al secondo matrimonio si arriva invece disillusi, diffidenti, con certezze lacere e con il bisogno assoluto di non sbagliare ancora.
Atteggiamenti sbagliati, sia il primo che il secondo. L’amore non conosce regole e non sopporta condizioni, significa soprattutto dare e meno preoccuparsi di ricevere e non potrà mai darci sicurezza se non l’abbiamo in partenza dentro di noi.
Prima si deve trovare se stessi e poi si potrà trovare l’amore.
Per questo nei secondi matrimoni o convivenze ci vorrà più pazienza, più tolleranza, più confidenza e intimità, non meno, perché il peso dei precedenti vissuti peserà negativamente.
Bisognerà imparare che in amore non esistono insuccessi, ne tradimenti, ne conti da pareggiare, altrimenti non potremo essere felici mai più .
Bisognerà capire che esiste la vita, con i suoi inciampi e la sua forza e che la vita è di per sé un percorso del quale non siamo gli unici artefici.
Bisognerà anche capire che, come dice una mia cara collega: ” Il matrimonio non finisce mai. Se ci sono figli non c’è carta bollata che possa distruggere il legame di due persone che da perfetti estranei hanno creato lo stesso sangue “.
Dunque ai nuovi partner dico che non potranno mai ottenere di annullare quanto si è vissuto in precedenza, che potranno essere il continuum della vita dei loro nuovi amori, ma mai la cimosa che azzera tutto .
Altra cosa però è l’impossibilità a lasciare andare gli ex. Pretendete che i vostri compagni risolvano le relazioni con gli ex prima di iniziare una nuova storia con voi, altrimenti dovrete confrontarvi non con percorsi di vita ma con terzi incomodi